martedì 20 ottobre 2009

BIOGRAFIA

Rosario Vitale,
nato a Napoli il 20 Aprile del 1969 è un pittore espressionista che , fin dagli anni dell'adolescenza , ha rilevato prodigiose inclinazioni verso l'arte. Napoli sua citta' natale , con le sue allettanti e suggestive atmosfere solari e mediterranee e con un importante ed antichissimo patrimonio artistico , ha esercitato sul nostro un fascino straordinario che commuove profondamente la sua fantasia. Il Vitale evidenzia un eccezionale precocità e , già da giovane età è vivamente affascinato dalla natura alla quale si ispira , trasfigurandola con una vivezza ed un gioco cromatico che poi , andrà via via , perfezionando . I suoi primi lavori sono: marine, donne, cavalli in movimento che attraggono per la delicatezza luministica e per una incipiente incorporea trasparenza con le forme, spesso variamente smaterializzate . Consegue , con impegno il diploma di maestro d'arte presso l'istituto Palizzi ed approfondisce , nel contempo , notevolmente gli studi e le ricerche per conquistare una propria personalità artistica .
Ha percorso e sta percorrendo un faticoso e tormentato cammino conquistando una graduale evoluzione ed una continua risonanza , imponendosi all'attenzione del pubblico e della critica , partecipando a numerose ed importanti collettive , rassegne , a Napoli ed in altre città d'Italia , ottenendo molti riconoscimenti premi e mensioni.
Nelle sue tele è palese una forte umanità e sensibilità ed una crisi esistenziale vagamente inquieta . La sua storia artistica , infatti è complessa e piuttosto tormentata nel senso interiore di ansie e di macerazioni spirituali . I suoi lavori , per qualche aspetto , rivelano un artista ancora in formazione , ma autentico e la sua ricerca verte sulla realtà e pone un concreto rapporto con la società .
Nei dipinti si leggono storie di vita quotidiana , soprattutto drammatihe , come "Stupro" , una donna , martire della violenza , dramma che dal nostro viene espresso dal corpo nudo della donna , sfatto dalla violenza e dal volto spaurito e da un senso di solitudine e di ansia in uno spazio vuoto . La drammaticità di questa scena ha un suo equilibrio e da una compostezza che fa avvertire un intenso dramma .
Dalle sue composizioni si evince la profonda crisi politica , sociale ed economica e la profonda tensione culturale ed ideologica che il mondo contemporaneo sta attraversando . Il nostro si rifugia in questo mondo ove cerca di proporre nuovi modelli di comportamento , e si abbandona , talvolta , ad una sorta drammatica inebriata e rivestita di colori spessi , densi , forti nel contempo splenditi come se brillassero nell'oscurità ove il moto diviene quasi tumulto e , talvolta si percepiscono suggestioni che provengono da Artisti quali MUNCH e NOLDE .

L'inesauribile fantasia Vitaliana trionfa nel capriccioso accumularsi di elementi sostenuti da accordi cromatici e da un dinamismo impreziosito da abilissimi particolari . Al nostro , all'interesse per la realtà , subentra l'interesse per lo spazio . In alcuni dipinti , infatti , notiamo spazi all'infinito , rivelatori dell'angoscia e della tristezza che alludono a solitudini disperate ad ore inutili e tristi come nell'opera "MIO PADRE E I VEHHI" , dove il Vitale scava volti smagriti dei personaggi , tenuti insieme dalle rughe evidenziando una condizione precaria di chi vive malato e in solitudine .

I suoi personaggi sono pulsanti di vera vita , egli carica di tumulti di sensazioni , di moti ondosi ,riuscendo a consolidare una sinergia tra luce e colore ove il pathos della rappresentazione si evince , spesso , in primo piano . Accanto ai misteri segreti ed inquieti della vita appare la luce come un filo di speranza .
Le immagini delle sue realizzazioni appaiono talvolta ariose , musicali ed esaltate con colori cupi e violenti in una decantata atmosfera e creano talvolta ombre fluttuanti che coinvolgono il fruitore trasportando il suo animo in un'atmosfera onirica e allettano lo spettatore donandogli intensi sentimenti ed una densa carica emozionale.

A cura di Annamaria Carbone Monti